#21 Tra cantautorato e rap: Bresh, l’ultimo esponente della “Nuova Scuola Genovese”

Si intitola “ORO BLU” il secondo album di Bresh, rapper genovese doc, che ha stupito un po’ tutti durante il “Concertone del 1 maggio” in Piazza San Giovanni in quel di Roma. Al secolo Andrea Brasi, Bresh è considerato – assieme ai più famosi Tedua e Izi – uno dei principali esponenti della nuova scena ligure nonché ereditario della tradizione del cantautorato genovese. Non a caso, nel mese di maggio, uscirà il docufilm “La Nuova Scuola Genovese”, che si propone proprio di raccontare l’indissolubile connubio venutosi a creare tra la canzone d’autore e il rap: da De Andrè passando per Gino Paoli, arrivando ai già citati Izi e Bresh (anch’egli presente nel progetto cinematografico). 

Da quando l’acqua è stata quotata in borsa è considerata, come il petrolio l’oro nero, Oro Blu. Quindi sin da subito ho voluto immortalare questo momento storico col titolo del mio album, perché oggi anche il necessario ha un prezzo” dice il rapper in una recente intervista ad ESSE MAGAZINE, quando si trova a dover raccontare del disco, pubblicato per Epic Records/Sony Music Italy. Il lavoro discografico presenta quasi interamente la produzione di Shune (AKA: Luca Ghiazzi), che già era stato protagonista di “CHE IO MI AIUTI”, precedente lavoro di Bresh datato 2020.

ORO BLU” è stato anticipato dai singoli “Angelina Jolie”, “Caffè” e “Andrea”, usciti tra il 2021 e il 2022. Il primo di questi brani, una ballad romantica dal tono hi-pop, ha riscosso un notevole successo, tanto da aggiudicarsi il riconoscimento del “Disco di platino” per l’elevato numero di ascolti e riproduzioni sulle varie piattaforme streaming. L’album, che si apre con il brano “Ulisse” (evocativo il titolo che indubbiamente rimanda al tema del viaggio, filo conduttore del disco in generale), ha debuttato – l’11 marzo – al primo posto della classifica FIMI, ciò a dimostrazione di quanto gli sforzi di Bresh siano stati ripagati dall’apprezzamento del pubblico.

Seduto su un grande scoglio a guardare il mare, Bresh si mostra così in copertina e si chiede “quanto è caro il prezzo di amarsi, quanto basta poco per darsi” nel brano introduttivo. Come già detto, il rapper genovese non può non soffermarsi sulle tematiche a lui care del viaggio e della sua città, alla quale ha sempre manifestato amore e vicinanza. Egli stesso ha così spiegato il tutto in un’intervista per la promo del disco: “quando cresci in un posto come Genova, credi che quello sia il centro del mondo e che non esista altro al di fuori, che poi è un controsenso essendo una città da sempre tra le rotte di scambio. Poi però ti rendi conto che fuori c’è un mondo, che ti fagocita e a cui ti devi adattare. Un po’ fa paura, ma il viaggio è bellissimo”.

Quella di Bresh è la storia di un ragazzo all’apparenza normale con uno stile squattrinato, insomma il classico del gruppo a cui non daresti due lire ma che invece – con sacrificio e dedizione – riesce a portare dalla sua “le onde del mare” che pian piano controlla e cavalca con estrema sicurezza. “ORO BLU” è un progetto maturo e anche se dal punto di vista vocale, il buon e caro Bresh non sia di certo un’eccellenza, il risultato è accettabile e in alcuni brani anche gradevole. Delle dodici tracce che compongono il disco, consiglio fortemente le seguenti:

  • #2 “Andrea”
  • #4 “Come Stai” feat Izi
  • #7 “Svuotatasche”
  • #9 “Caffè”
  • #11 “Se Rinasco” feat Massimo Pericolo

… e come “bonus track” anche il pezzo conclusivo con Francesca Michielin dal titolo “La Presa B e La Presa Male”!

Andrea” è il giusto anello di congiunzione rispetto al precedente discorso del cantautorato che si fonde con il rap: un brano autentico, vero, che sa raccontare Bresh uomo prima ancora che artista. Nel ritornello, il rapper ricalca gli sforzi fatti per la musica, da sempre qualcosa in più che una semplice passione:

“Andre cantava, cantava, cantava

Senza lezioni, senza chitarra

Senza la gente che lo guardava

Fuori di casa senza la giacca”.

Dal comunicato stampa, inoltre, si apprende che: “Andrea è il manifesto della mia musica e di quello che la vita mi ha insegnato fino ad oggi. È un brano al quale tengo molto, perché parla del mio percorso, della ricerca del successo effimero che si è trasformato in scoperta di me stesso”.

Tornando al “Concertone del Primo Maggio”, recuperate l’esibizione completa di questo ragazzo, che ha ancora tanto da dire e da dimostrare come afferma in “Svuotatasche”,  canzone che gravita intorno al concetto metaforico dello “svuotatasche”: una scatola della memoria dove riporre vari oggetti-simbolo, riguardanti il passato e/o il presente, che rappresentano i capisaldi della vita dell’autore e che lo aiutano a ricordarsi chi è e da dove viene (es. “Una foto con mia madre che torna dal lavorare”, oppure “il Mediterraneo e i sassi di una scogliera”).

Da gran tifoso del Genoa, Bresh non si è risparmiato dal celebrare la sua passione per i colori rossoblù ed infatti nel brano sopracitato vi è anche una dedica al suo tifo per il Grifone:

“Ci metto la gradinata, la botta di una serata

Un pallone nel campetto, un biglietto, il mio primo abbonamento

Metto dentro burro e pane, Nonna Pina sulle fase”…

Se cercate musica nuova da sottofondo per le vostre giornate di primavera, Bresh è il cantante che vi consiglio: un mix di malinconia, romanticismo ma anche vita di strada e soprattutto storytelling vero e proprio, fattore che sempre più sta venendo a mancare nella nostra musica.

Io ho fatto tante volte sceneggiate come al cinema
Pensavo di trovare pure io la mia Angelina, ma
Un letto tira l’altro, senza dormire un cazzo
Vorrei un giorno trovarti di fianco la mattina, ma”