#24 Viva la radio…e i podcast!

Cari amici de “La Rivista Solidale”, siamo quasi giunti al termine di questa “stagione”. Sì, perché dovete sapere che io non misuro il tempo come fanno tutte le “persone normali” ossia da gennaio a dicembre, bensì il mio sistema di calendarizzazione segue quello dei campionati di calcio e dell’anno scolastico: si comincia a settembre e si chiude a maggio/giugno. Un’abitudine che mi porto dietro proprio dalla scuola e che fatico ad abbandonare, visto che mi sono diplomato – alla fin fine – solo un anno fa; ne approfitto per fare il mio inutile “in bocca al lupo” a tutti coloro che quest’anno sosterranno la maturità: FORZA RAGAZZI!
E quindi, a campionato terminato e con un fantacalcio che ovviamente non ho vinto (mi ha fatto più svenare che divertire ma cambiamo discorso), sono qui per darvi qualche ultimo consiglio prima della pausa estiva. Beh, diciamo che pausa estiva non sarà proprio, considerando la sessione universitaria, però mentalmente proverò a staccare per un po’ la spina. So già che nessuno di voi sentirà la mia mancanza (di certo non mi arriveranno mail di lettori che mi rimpiangeranno o cartoline di ragazze invaghite dai miei modesti articoli, ahimè), nel mentre io ne approfitterò per scoprire qualcosa di nuovo da raccontarvi…

Ma non è ancora tempo di congedarsi poiché per la prossima settimana troverete ancora qualche mia riga per questa rubrica, che devo ammettere: mi ha dato soddisfazioni inimmaginabili se penso a come tutto è partito. Ciò che ho constatato nello scrivere settimanalmente per questo sito è proprio la costanza che forse in alcuni momenti della mia giovane vita mi è mancata e credo che il dover inventarmi per forza qualcosa per l’impegno di pubblicare ogni settimana, sia stato uno step in più nella crescita personale e forse anche per la scrittura, che cerco di allenare e preservare il più possibile. Devo ringraziare – e lo faccio senza piaggeria – Antonio Cascavilla, mio coetaneo e persona dalle grandi idee: colui che ha dato vita a questo progetto, che sin da subito mi sono sentito di appoggiare. In questi mesi ho fatto tantissime cose diverse, a diciannove anni mi sono permesso il lusso di cambiare continuamente aspetti della mia personalità e anche interessi; a dimostrazione di ciò, c’è questa rubrica che raggruppa alcuni dei miei hobby e passioni extra alla mia vita privata che è già colorata di mille sfaccettature. Senza entrare nel merito, sto lavorando ad altri progetti proprio per La Rivista, che appena potrò, vi racconterò…promesso!

Smetto di andare fuori tema, cosa che spesso mi capitava alle superiori nei compiti d’italiano, e vi porto in quella che è una passione che ho riscoperto in questo ultimo periodo. Sto parlando della radio, uno dei mezzi di comunicazione più antichi che però conserva il proprio fascino e la propria bellezza.  Qualche anno fa ho sostenuto un corso con un’emittente radiofonica della mia città e durante l’estate successiva ho anche fatto due mesi da speaker a Radio Irene: un’esperienza che mi ha sicuramente formato tanto. Ultimamente, mi sono calato – da ascoltatore – nel palinsesto di Radio Deejay, principalmente perché è la radio sulla quale mio padre si è sempre sintonizzato in auto. La scelta è stata sicuramente influenzata, ma da me ho scoperto tramite i podcast e alcuni spezzoni dei vari programmi, quello che è il microcosmo (forse un po’ autoreferenziale) di Radio Deejay, una delle realtà radiofoniche più prestigiose d’Italia. Dalla coppia Linus-Savino passando per Fabio Volo, Niki e Federico Russo, arrivando ad Alessandro Cattelan, sono questi alcuni dei nomi di punta delle varie trasmissioni. Radio Deejay unisce intrattenimento, spettacolo ed eventi in una realtà alla quale, una volta che ci si abitua, è difficile allontanarsi. Qualche anno fa, tra l’altro, partecipai alla Deejay Ten (una corsa di 10 km organizzata proprio dall’emittente radiofonica) in quel di Bari assieme a mio padre, replicheremo domenica 29 sempre nel capoluogo pugliese che ospiterà nuovamente la manifestazione, che ha già avuto luogo a Firenze. Una festa enorme dalla perfetta organizzazione che coinvolge musica, sport e salute: siete ancora in tempo per iscrivervi, basta andare sul sito di Deejay…poi non dite che non ve l’ho detto.

E proprio per non farmi mancare nulla, a fine giugno, andrò a Milano per assistere alla mega festa di Deejay che prevede un concerto con i big della musica del momento (ci sono Blanco, Marra ed Elodie, penso basti per farvi capire il livello) e tante altre attività a contatto con gli speaker: dalle partite a padel fino a un incontro face to face con i componenti del team Deejay. Se ne avete la possibilità e siete fan della radio, mettete a calendario questi due appuntamenti, che secondo me sono davvero imperdibili.

Generalizzando il discorso, mi sento di consigliarvi l’ascolto di podcast (che sembrano essere diventati la nuova frontiera della comunicazione da un paio di anni a questa parte), audiolibri e della radio. Penso siano alcuni tra i mezzi migliori per sviluppare alcune skills come la capacità di comprensione e anche la fantasia. Chi di voi non ha mai ascoltato “Tutto il calcio minuto per minuto” su Rai Radio Uno perchè in viaggio? Penso sia capitato almeno una volta ad ogni amante del pallone e credo sia un qualcosa di nostalgico che difficilmente accantoneremo, pur avendo la possibilità di seguire – tramite DAZN e piattaforme varie – le partite da tutte le angolature possibili. Volete mettere il prezzo di fantasticare sulle giocate del vostro fuoriclasse preferito?

Personalmente mi risulta quasi naturale accendere un podcast quando sono in bagno a fare la barba o mentre aspetto che sia pronto il caffè. La possibilità del multitasking e della ridotta attenzione che serve per ascoltare un programma radiofonico, è sicuramente un punto a favore del mondo che ho provato a raccontarvi in questo stringato articoletto. Menziono, a termine di questa argomentazione, alcuni dati eloquenti tratti dal sito “Cose Non Cose”, una community giovanile che racconta “con uno sguardo libero sul mondo” le principali notizie sulle varie piattaforme social (se volete approfondire: seguite la page – che conta 1 milione di seguaci – @cosenoncose su Instagram). La prima notizia riguarda proprio il discorso radio, infatti il post in questione sottolineava come il mercato degli audiolibri sia cresciuto del 37% nell’ultimo anno con il 31% degli italiani ha ascoltato podcast. Questi dati compensano però il negativo 41% di italiani che non ha mai letto un libro, un dato ostico se si considera la motivazione principale di questo fenomeno ovvero la mancanza di tempo! A fronte di questo, la soluzione audiolibri ma anche podcast potrebbe ovviare al problema: basta semplicemente scaricare un app gratuita che consente l’ascolto di questi contenuti fruibili comodamente dal vostro cellulare. A questo primo spunto vorrei collegare un’altra situazione tutt’altro che positiva riportata sempre da CNC. “Un 15enne su due non capisce quello che legge” sembrerebbe un titolo clickbait ma non è altro che la triste realtà dei fatti emersa dalle ultime Prove Invalsi. Certamente la radio e i podcast non colmerebbero del tutto i problemi, ma se siete totalmente disinteressati alla lettura, vi consiglio quantomeno di provare a cimentarvi nella scoperta di mondi diversi ed accattivanti tramite il semplice ascolto, anche passivo. Nella sezione podcast trovate di tutto e se proprio non vi va di mettervi alla ricerca, potete sempre ascoltare la vecchia e cara radio, così da conciliare un po’ di buona musica a qualche spunto da imparare anche quando siete alle prese con altro da fare. No Excuses!