Edoardo Leo è uno degli attori e registi più sottovalutati del panorama italiano. E lo dico con estrema convinzione dopo la visione di “Lasciarsi un giorno a Roma”, suo ultimo film – disponibile su Sky e NowTv dal 1 gennaio – che prende il nome dalla famosa canzone del cantautore Nicolò Fabi.
La pellicola figlia di una una co-produzione italo-spagnola Italian International Film – Neo Art Producciones con Vision Distribution, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, mette in scena la crisi di due coppie e racconta le difficoltà della separazione dopo lunghi anni di convivenza.
Piacevolissima sorpresa è Marta Nieto, attrice spagnola che interpreta Zoe, manager di una società del campo dei videogiochi e compagna di Leo nel film. Forse per la prima volta nel cinema italiano si assiste ad un capovolgimento di fronte: non è più l’uomo la figura predominante della famiglia, bensì la donna. Il caso concreto è proprio il rapporto tra la già citata Zoe e Tommaso (il personaggio interpretato da Edoardo Leo), scrittore di nicchia che prova (senza riuscirci) a sabotare il mercato editoriale, rifiutando l’happy ending per il romanzo che sta scrivendo.
La storia diventa interessante tramite all’espediente della lettera o meglio della posta del cuore, infatti Tommaso tiene questa rubrica su un giornale, senza che la sua compagna lo sappia, utilizzando lo pseudonimo di Gabriel García Márquez. Ed è lì che il protagonista si rende conto di ciò che non va nel suo rapporto con Zoe, quando quest’ultima chiede a Marquez consigli per la sua relazione. Una trovata riuscita e che mi ha portato a rivalutare il ruolo delle mail da mandare ai miei affetti più intimi…
Dall’altra parte, la trama si intreccia con due altri personaggi importanti interpretati da Claudia Gerini e Stefano Fresi, i quali sono rispettivamente la sindaca di Roma e un modesto professore di lettere. Anche qui si assiste al cambio di filosofia sul discorso donna-lavoro con l’ottimo espediente utilizzato dal regista. La visione del film porta indubbiamente a una riflessione approfondita sulla nostra quotidianità e su quei rapporti ormai saturi che, alle volte, per convenienza non vogliamo smuovere. Significativo in questo senso è il seguente dialogo:
– Ti chiedi mai cosa abbiamo fatto in tutti questi anni?
– Siamo andati a cena fuori
Il film risulta molto piacevole e seppur con un inizio lento, attira lo spettatore che può uscirne profondamente sorpreso. Ottima anche la fotografia e le tematiche – tra cui anche il lockdown (citato in un dialogo) – su cui soffermarsi.
Il consiglio è di invitare a cena il vostro lui o la vostra lei per gustarvi assieme “Lasciarsi un giorno a Roma”. Io vi avviso: il rischio che possiate lasciarvi per davvero è concreto…ma ne vale la pena!
“Nei romanzi i finali li decide l’autore a differenza di quello che succede nella vita.”