Alla scoperta dell’intelligenza artificiale

Oggi articolo speciale in cui continuerò la miniserie riguardante l’intelligenza artificiale e in questa puntata, la penultima per l esattezza(l’ultima arriverà prossimo mese e sarà molto importante ma non posso anticipare nulla). In questa puntata però non sarò da solo ma a farmi compagnia ci sarà Antonio Cascavilla, nonché fondatore del nostro blog e con il quale ho avuto spesso il piacere di discutere su questi argomenti.

Sul fronte intelligenza artificiale sono sorte importanti novità, purtroppo negative. Difatti ChatGPT ha chiuso i battenti in Italia. Prima di elencare i motivi però è bene ricordare di cosa stiamo parlando. ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer, o anche traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di conversazioni”) è un modello di Chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con gli utenti umani. Esso è dotato di grandissima intelligenza e il suo uso differisce da quello di una semplice ricerca su Google dal fatto che, seppur non dotato di memoria (perciò una volta erroneamente chiuso il software nel riaprirlo bisognerà rifare le stesse domande per ritornare al punto della conversazione raggiunto) permetta una vera e propria conversazione in cui il lato umano, seppur neanche minimamente comparabile al contatto reale con le persone, ha toccato punti sicuramente interessanti.

Le motivazioni della chiusura nello stivale sono diverse: Dalla condivisione di informazioni sensibili, private o aziendali da parte degli utenti, alla creazione di nuovi profili, passando per il modo con cui l’ia cerca di entrare nella vita quotidiana di ogni persona. Quest’ultima sembra essere l’informazione che preoccupa di più gli esperti. Doveroso dire però che la preoccupazione, seppur non infondata, possa essere esagerata anche perché avendo testato molto il sistema in questi giorni è bene sottolineare la presenza (seppur modesta) di errori anche in una macchina “perfetta” come questa. Qui vari esempi:

  • La mancata memorizzazione di dati comunicati: se vogliamo dubitare della fine che fanno determinati dati siamo assolutamente liberi ma nell’interazione con l’IA concetti personali esposti alla macchina magari il giorno prima saremo costretti a ripeterli in qualche il sistema non sembra avere ricordi a proposito. 
  • Mancato aggiornamento delle ultimissime notizie. La tempestività è forse da rivedere:
  1. Bernard Fraser che un giorno prima vince l’oscar per il ruolo di miglior attore protagonista ma per ChatGPT è un dato inesatto e la cerimonia ancora non è avvenuta. 

 2) Esempio recentissimo: tramite un piccolo stratagemma per aggirare il blocco dell’IA c’è la possibilità di usare ancora il sistema che, alla domanda del perché i battenti in Italia siano stati chiusi, risponderà di nuovo con confusione in quanto per esso il blocco nello stivale non è mai successo. 

3) Possibilità remota, ma comunque concreta di trovare fake news: Per testare ChatGPT, qualche mese fa, insieme a Antonio, abbiamo provato a chiedere informazioni sulla città di San Giovanni Rotondo, comune in Provincia di Foggia. Dalle prime righe sembrava quasi una descrizione stile Wikipedia, con dati, numeri e punti di vista storici sulla città del Gargano. Verso la fine della descrizione ci siamo trovati un’informazione non vera su cui Antonio (in primis) ha focalizzato l’attenzione facendomi notare l’errore di Chat: “San Giovanni Rotondo offre numerose spiagge”. È la frase che abbiamo sottolineato mentalmente. C’è un errore. La città di San Giovanni Rotondo non si trova sulla costa garganica, ma nella zona interna. Essendo circondata da montagne come potrà mai offrire numerose spiagge? Che il Gargano offre questi servizi è vero e sono anche molto belli. Molto probabilmente Chat voleva intendere che la città si trova a circa 500 metri sul livello del mare. 

Chiudiamo quindi il tutto con qualche domanda al nostro Antonio.

Ciao Antonio questa volta l’intervista la faccio io a te. Immagino avrai sentito della chiusura di ChatGPT in Italia. Volevo chiederti il tuo pensiero a riguardo. 

“Quando è arrivata la notizia della chiusura di Chat GPT sono rimasto sorpreso, perché comunque era interessante porre le domande e vedere in che modo l’intelligenza artificiale rispondeva. Poi quando ho letto le motivazioni ho riflettuto e dopo aver cercato qualche informazione in più ho capito la giusta scelta adottata dal Garante della privacy”. 

Mi piacerebbe anche sapere il tuo pensiero riguardo il sistema in sè: ti piace come novità? Hai avuto modo di provarla?

“Si, ho avuto modo di provare più volte Chat GPT. Sono rimasto sorpreso soprattutto per il modo con cui comunica Chat e poi pensare che è un sistema di intelligenza artificiale pensato come un essere umano è qualcosa di incredibile”. 

La ritieni importante per le nuove generazioni, credi che possa aiutarle?

“Hai usato il verbo giusto: aiutare. Chat potrebbe diventare un supporto per le nuove generazioni. Questo sistema potrebbe essere un vantaggio anche per avere informazioni immediate su una cosa, su un evento o fatto storico. Ovviamente bisognerà valutare come verrà utilizzato soprattutto in ambito scolastico”

Una delle motivazioni del blocco in Italia è la preoccupazione per cui l’uomo potrebbe essere presto sostituito nel suo lavoro. Temi anche tu questo scenario? Lo ritieni possibile? E quali campi potrebbero essere principalmente a rischio?

“È vero, però sono dell’idea che ognuno abbia uno stile diverso per svolgere i diversi compiti e per poter lavorare. Chat non potrà mai dire o dare consigli su come affrontare una determinata situazione. Per quanto riguarda la seconda domanda, più che sostituire potrebbe, come ho già detto all’inizio, affiancare l’uomo. Avere un “braccio destro” che ti aiuta e in qualche modo ti guida penso che possa essere fondamentale”

Grazie mille della tua disponibilità Antonio, è stato un piacere. Non ci resta che sperare vada tutto per il meglio.

“Grazie a te Andrea, piacere mio”.