“Show must go on!” faceva il motto americano ispirato dalla canzone di un noto gruppo musicale. E se vogliamo,seppur decine di anni dopo la sua nascita, questa frase ha più senso oggi di quanto ne abbia mai potuto avere in passato. Non è un opinione soggettiva infatti che la tendenza ultima presa dall’ambito televisivo(e non solo) sia creare scalpore, o comunque attirare l’attenzione del pubblico puntando maggiormente sulla quantità rispetto che sulla qualità. Che se ne parli male non importa, basta che se ne parli, che il prodotto abbia visibilità. Il mercato è una macchina in continuo movimento ed è facile pensare che tra qualche tempo la rotta sarà differente, ma non è questo il tema che oggi ho deciso di affrontare.
In questi giorni di fine stagione invernale i costanti sbalzi di temperatura hanno portato nelle case di tutti noi diversi sintomi influenzali e tra questi troviamo sicuramente Sanremo il quale rappresenta una piacevole distrazione dove rifugiarsi con il pensiero per una settimana a tutta musica. Il festival, ormai alla sia 73esima edizione è sempre stato nel bene o nel male una tradizione salda nello stivale ma mai come questi ultimi anni il programma ha saputo (finalmente oserei aggiungere) “svecchiarsi” non passando da un estremo all altro bensì amalgamando bene nuove stelle a pilastri della musica nostrana. Ciò ha portato una ventata d’aria fresca e i fatti hanno presto dato ragione, visto il netto aumento degli ascolti dovuto all avvicinamento dei più giovani. Il tutto è merito anche di Amadeus, che merita le mie lodi per il suo riuscire a presentare con carisma e bravura uno show di queste portate e sicuramente non facile da gestire.
Basti vedere agli highlights dell’edizione conclusa circa due settimane fa, a partire da un Fedez senza freni a un rosa chemical in piena forma(che ovviamente non ha lasciato poco disdegno,ma gli vogliamo bene anche per questo) fino a un Blanco, a proposito di rose ,che si è messo sicuramente in mostra.
Blanco è un ragazzo di vent’anni appena compiuti che da due anni a questa parte è entrato nella lista dei grandi (numericamente parlando, l’articolo non nasce per esprimersi sulla bellezza o meno dei brani) passo dopo passo per poi sfondare tutto anche grazie alla canzone vincitrice dell’edizione precedente di Sanremo, la bellissima “Brividi” in collaborazione con Mahmood. *nota aggiunta dopo la lettura della stesura finale: il verbo sfondare non era volutamente connesso alla vicenda, seppur sarebbe stata una trovata simpatica.* Finita questa breve introduzione non credo sinceramente io debba descrivere nel dettaglio ciò che è avvenuto durante la prima serata del programma, siccome immagino ci sia stata in quei giorni una vera e propria contaminazione di informazioni multimediali sui vari profili social . Blanco,in veste di ospite della serata, ha cantato,o meglio provato a cantare,il suo ultimo brano uscito,”L’isola delle rose”, e di fronte a evidenti problemi tecnici ha deciso di cambiare le carte in tavola fornendo un altro tipo di spettacolo. Forse non il più piacevole da vedere ma non ho nessuna intenzione di processare come altri magari hanno fatto. L’artista bresciano non aveva sicuramente bisogno di più fama nè di fronte a un incidente sonoro si può dire si sia sfogato in modo inedito per la sua persona. Blanco,piaccia o non piaccia, è questo, irruento pieno di energia e ribelle, come un pò tutti i suoi coetanei nel profondo.
C’è poi chi sostiene inoltre, e non sarebbe neanche una teoria così campata in aria, che tutta la scena sia stata programmata con ampio anticipo. Un fatto oggettivo invece è il videoclip della canzone in questione che mostra per filo e per segno un tutorial su come trattare dolcemente dei fiori appena colti.
Il pensiero mio, e come ha detto Fedez riferendosi al suo pungente freestyle “mi prendo le mie responsabilità “, è che ogni azione va contestualizzata e forse il palco dell’Ariston non è stato il luogo più adeguato per uno show del genere, che non appartiene al caso del “è un’altra ideologia che non vi appartiene ” ma è semplicemente un gesto maleducato. D’altra paese non condivido né la reazione poco frenata del pubblico presente, seppur lo giustifico essendo “a caldo”, nè ancor di meno la denuncia ricevuta dall’artista, a mio parere di gran lunga esagerata. Morale della favola: “Show must go on ” è sicuramente una bella frase d’effetto ma va interpretata, così come ai prossimi ospiti delle prossime edizioni di Sanremo è bene togliere fiori dal palco o tantomeno aggiustare i sistemi acustici.
(Off topic finale: il prossimo articolo sarà uno speciale che non vedo l’ora di condividere con voi,un bacio)