Celebrazioni del 25 aprile, a Foggia presente anche la Delegazione delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon

Foggia 25 aprile 2022 le Guardie d’Onore del Pantheon con il Cappellano Militare del 32° stormo Amendola Padre Giuseppe Rubbio.

L’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia ha consentito, dopo due anni, di tornare a celebrare pienamente la Liberazione dal nazifascismo con varie manifestazioni che hanno visto, in tutte le città italiane, la partecipazione di Autorità civili, militari, politiche, religiose, sindacali e associazionistiche. Pensando a ciò che accade in Ucraina, questo 25 aprile deve farci riflettere ancor di più sul valore della libertà e ci pone in dovere di ricordare tutti coloro che hanno dato la vita per garantirci questo valore assoluto. Anche a Foggia si sono tenute celebrazioni per l’importante Anniversario, durante le quali c’è stato l’omaggio ai Fratelli Biondi, i due giovanissimi partigiani di questa città, che, il 3 ottobre 1943, caddero combattendo i tedeschi nei pressi di Ascoli Piceno. Furono migliaia gli uomini e le donne che morirono per la libertà e tra loro anche soldati, oggi commemorati in piazza dalle rappresentanze delle Associazioni d’Arma. Presenti anche alcuni membri della Delegazione provinciale dell’Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, guidata dal Comm.Onofrio delli Carri, la più antica associazione combattentistica e d’arma italiana, nata addirittura nel lontano 1878 e che ha visto tra gli iscritti oltre sessanta Medaglie d’Oro al valor Militare. Il labaro della sezione di Foggia, intitolata all’Ammiraglio Cocco, ed oggi portato in piazza, reca appuntate tredici Medaglie d’argento, dieci Medaglie di bronzo e 4 Croci al valor militare, che testimoniano il sacrificio di tanti valorosi di Foggia e provincia. L’Istituto si caratterizza per la vocazione e divulgazione storica ed è proprio la ricerca e la conoscenza della storia che deve orientarci nella vita ed unirci nell’operare per la pace e la libertà. Oltre al ricordo è però necessario educare i giovani ai valori della libertà perché, come diceva Calamandrei, “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.”