ESCLUSIVA – I volontari della Comunità Laudato si raccontano il servizio ai senzatetto: “Esperienze formative per tutti”

La rivista solidale ha avuto l’onore e il piacere di poter intervistare alcuni volontari della comunità Laudato si di San Giovanni Rotondo. La domenica i ragazzi, insieme all’associazione “Fratelli della stazione”, si recano presso la stazione di Foggia per portare serenità, conforto e cercare di scambiare qualche parola. 

Buongiorno ragazzi. Grazie per aver accettato questa intervista. Raccontateci in generale come si svolge il vostro servizio ai senza fissa dimora presso la stazione di Foggia. 

“Il servizio alla stazione è stato il primo che abbiamo iniziato come comunità e si svolge la domenica sera insieme ai “Fratelli della stazione”. Con le macchine raggiungiamo la città di Foggia, ci incontriamo con gli altri volontari e poi iniziamo il nostro servizio o presso le strade limitrofe della stazione o nel dormitorio. Tra le linee guida delle varie comunità Laudato si c’è quella di lavorare in rete con le realtà del territorio. La nostra comunità è nata due anni fa. Abbiamo subito sentito l’esigenza di rispettare la direttiva e di lavorare con diverse persone per poter apprendere e poi fare nostre le varie esperienze”. 

Che cosa portate durante il servizio? Quali sono le richieste più frequenti?

“I prodotti di prima necessità non sono molto richiesti, perché la città di Foggia offre la mensa presso la Caritas, diverse docce, un dormitorio per la notte e un servizio di distribuzione del vestiario. Noi cerchiamo di portare un po’ di compagnia, considerazione e abbiamo sempre in tasca una parola di conforto e cerchiamo di rispondere alle loro esigenze. Distribuiamo prodotti per la colazione del giorno seguente e siamo aperti ad ascoltare eventuali richieste”. 

Nel dormitorio sono presenti le stesse persone che durante il giorno si trovano presso la stazione?

“Alcuni si, altri no. I posti sono limitati. Non tutte le persone che dormono nei pressi della stazione hanno la richiesta di entrare nella struttura per passare la notte. Durante l’anno si cerca sempre di fare una turnazione”. 

Avete avuto modo di parlare con loro? Che cosa vi raccontano?

“Sempre. Ascoltando queste persone si impara tanto. Le donne hanno voglia di raccontare la loro storia. La “Laudato si” non si basa solo sul fare del bene, ma anche sul ricevere. Dopo aver ascoltato tutte queste persone abbiamo capito il vero significato di quella parola e di conseguenza cerchiamo sempre di essere aperti nei confronti di chi ha bisogno”.   

Come comunità avete partecipato a qualche iniziativa insieme a queste persone?

“Alcuni giorni prima delle festività natalizie abbiamo organizzato due eventi: il primo presso una casa occupata dove sono presenti ragazzi migranti che lavorano come braccianti nelle campagne del foggiano. Il secondo presso il piazzale della stazione con i senza fissa dimora. Abbiamo cantato, distribuito diversi regali, portato del tè caldo e un po’ di pizza. Nella città di San Giovanni Rotondo è stata organizzata una raccolta di indumenti caldi. Nel periodo di Pasqua, alcuni di noi si sono recati sempre presso la stazione per distribuire le uova di cioccolato. Sono state esperienze belle e formative per tutti”.