I giganti della meccanica. N.2 Henri Tresca

Tresca e la sezione del metro campione da lui ideata

Questo secondo scritto de “i giganti della meccanica” è dedicato all’ingegnere meccanico Henri Edouard Tresca, uno dei settantadue uomini di scienza e tecnica, che hanno avuto l’onore di avere il cognome inciso sulla struttura della Torre Eiffel. Tresca nacque nel 1814 a Dunkerque da una famiglia di origine torinese che verso la fine del diciassettesimo secolo attraversò le Alpi. Fu professore presso il CNAM “Conservatoire national des arts e metiers”, istituto fondato negli anni della Rivoluzione Francese e avente sede principale a Parigi. Ancora oggi è universalmente famoso in ambito tecnico per il criterio di resistenza che porta il suo nome e viene considerato il padre degli studi in campo plastico. Tresca incarna lo spirito del tecnico del XIX secolo, la volontà dell’uomo che piega il ferro al suo volere, l’immagine di un’epoca che avrà il suo apogeo nella realizzazione della Torre di Eiffel. Uomo di ingegno fuori dal comune si occupò anche di metrologia; noi tutti a scuola abbiamo sentito parlare del metro campione conservato a Sevres, vicino Parigi; ebbene, la geometria di quel campione fu disegnata proprio dall’ingegnere francese. E’ il 20 maggio del 1875 e, per la prima volta nella storia, diciassette stati firmano un trattato, la “Convention du metre”, per garantire “l’unificazione internazionale ed il miglioramento del sistema metrico decimale”. In quei giorni si scelse uno dei ventotto campioni del metro realizzati nella magnifica lega di platino e iridio e che, dal 1889 al 1960, sarà per l’umanità il metro campione. La fama dell’ingegnere francese varcò l’Oceano tanto da ricevere il titolo di membro onorario dell’ASME, “American Society of Mechanical Engineers”; fu anche accademico dell’”Académie des sciences” e dell’ “Accademia reale svedese delle scienze”. Il grande studioso muore nel giugno del 1885, due anni prima dell’inizio della costruzione della torre Eiffel, che di sicuro avrebbe apprezzato quale sintesi dei suoi contributi alla tecnica e come espressione di bellezza, ma possiamo dire che egli stesso riuscì, come Eiffel, a trasformare la forza in bellezza nel disegno dell’elegante sezione  del metro campione chiamata “Sezione di Tresca”, meno nota della Torre ma indispensabile per il progresso dell’umanità.