Riportiamo di seguito una breve riflessione su Carlo Ancelotti scritta da un lettore di Rivista solidale.
Al termine di tutti i campionati è necessario onorare un allenatore che in questo periodo viene considerato un fortunato, mettendo in secondo piano tutte le vittorie e le imprese raggiunte da un genio che potrebbe essere definito come l’allenatore del secolo. Re Carlo spiega il calcio, sport caratterizzato da principi, valori storici e importanti che valgono per la vita di ciascun ragazzo.
Tra Ancelotti e i calciatori regnano l’amicizia e il rispetto reciproco. Questi due aspetti sono fondamentali per capire la passione che un allenatore ha per il calcio e per i suoi calciatori. Caratteristiche confermate dagli stessi “Blancos”.
Secondo quello che abbiamo potuto vedere in tutti questi anni, per re Carlo conta prima la personalità e poi le qualità tecniche. Un motivatore e un rivoluzionario di uno sport con valori importanti ma soprattutto un signore a cui piace guardare con occhi diversi.
Carlo Ancelotti è amato da tutti. Ha saputo valorizzare i giovani calciatori, sperimentando ruoli diversi. Un esempio potrebbe essere quello di Camavinga, entrato durante la finale di Champions League al posto di Valverde. Oppure, un altro esempio potrebbe riguardare Rodrigo. Il talento brasiliano, subentrato nella seconda frazione di gioco della semifinale al posto di Kross, ha realizzato due gol ed ha portato insieme a Benzema il Real Madrid in finale.
Le idee di un allenatore possono entrare in campo, ma questo non dura per tutta la partita perché infine, sul terreno di gioco scendono i calciatori. Spesso è grazie alla loro bravura che ci innamoriamo del pallone.
Il calcio è magia, intuizione e principio. Ancelotti è uno tra i più grandi interpreti e geni del calcio.