“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. È l’articolo 9 della Costituzione. L’8 febbraio 2022 è una data storica. Per la prima volta la tutela dell’ambiente entra in Costituzione. La proposta di legge è stata approvata con 468 voti a favore, un solo no e sei astenuti.
L’articolo è stato così modificato: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
L’entrata in Costituzione dell’articolo 9 avviene in un momento storico e particolare per il pianeta. È importante tutelare la natura e cercare di proteggerla dai danni provocati dalle mani dell’uomo.
Il tema ambientale è stato posto anche al centro della COP 26, il vertice sui cambiamenti climatici. Circa quaranta stati del mondo si sono riuniti a Glasgow discutendo e provando a portare a termine alcuni temi importanti come: la riduzione dei gas ad effetto serra e l’aiuto economico sulla questione del clima per i paesi in via di sviluppo.
Ora poniamo uno sguardo al passato. Nella primavera del 2016 gli italiani vengono chiamati alle urne per un referendum popolare abrogativo. Il caso posto in questione è quello delle trivelle. Era necessario il voto dei cittadini per decidere se continuare a cercare il petrolio sui fondali marini o tutelare e proteggere il mare. Quella volta, purtroppo, vinse il no. In molti girarono le spalle alle splendide acque cristalline della Penisola.
L’anno precedente, una lettera indirizzata al mondo intero, scuote tutti. Papa Francesco scrive “Laudato si”, la prima enciclica sulla cura del creato e dell’ambiente. Il Santo Padre pubblicherà altre due edizioni: “Fratelli tutti”, firmata nel 2020 durante la visita ad Assisi e “Lumen fidei”, pubblicata a giugno del 2013, durante il terzo mese di pontificato. Potrebbe essere tutto collegato? Non possiamo dare una risposta certa. Sono soltanto delle ipotesi.
La scorsa estate, l’Italia ha ottenuto alcuni dati interessanti sull’ambiente. Il mare di alcune regioni era il più pulito di tutto il territorio nazionale ma sulle spiagge erano evidenti i segni di un netto danno. Tra un ombrellone e l’altro o tra un castello di sabbia e l’altro, spuntavano plastica, vetro e tanti altri rifiuti.
“I poveri e la terra stanno gridando”. È la frase ripetuta più volte da Papa Francesco.
Dare una speranza al nostro pianeta non è difficile, basta soltanto avere più cura e amore verso il prossimo. Cerchiamo di far respirare la nostra terra e abbracciamola con tutte le nostre forze.