Oggi è il 2 giugno, Festa Nazionale, settantaseiesimo anniversario della Repubblica. Un anniversario celebrato in tutti i comuni d’Italia, che appartiene a tutti noi, caratterizzato, dopo due anni di assenza, dal ritorno della tradizionale parata delle Forze Armate ai Fori Imperiali. Questo giorno è pieno di simboli, colori e suoni che disegnano l’atmosfera dei festeggiamenti. Tra i simboli è presente l’Emblema della Repubblica, caratterizzato dalla presenza della Stella d’Italia, della ruota dentata d’acciaio e dei rami d’ulivo e di quercia. La ruota dentata fa riferimento alla prima parte dell’articolo uno della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”, il ramo d’ulivo simboleggia l’aspirazione alla pace e la quercia indica la forza e la dignità degli italiani. Questi simboli sono stati introdotti dall’ideatore dell’Emblema, prof. Paolo Paschetto, ma la Stella fu indicata come obbligatoria nel bando del concorso che portò all’elaborazione dello Stemma. Tale scelta è dovuta al fatto che la Stella d’Italia è il più antico simbolo patrio e risale addirittura ai tempi della Grecia Antica, quando l’Italia, posta ad Occidente della penisola greca, fu associata alla Stella di Venere e chiamata Esperia. Il simbolo della stella di Venere fu acquisito successivamente dai Romani ed associato al potere politico, perché dopo la morte di Giulio Cesare apparve in cielo una cometa che fu appellata “Caesaris Astrum”. La tradizione venne ripresa nel Rinascimento e riaffermata nel 1603 da Cesare Ripa in un celebre trattato dedicato all’iconologia. Ripa indica che l’Italia è da rappresentarsi come una donna avente sul capo una corona turrita e sormontata da una stella. Lo stellone venne poi rievocato da Mazzini e dagli altri protagonisti del Risorgimento. Casa Savoia riprese con enfasi il riferimento a questo simbolo, quale guida dei destini del Regno, tanto da inserirlo nello Stemma del Regno d’Italia dal 1870 al 1890. Così la Stella iniziò a comparire anche sulle monete e nel 1871, in riferimento ad essa, furono introdotte le “stellette” militari. Da quel momento la Stella ha accompagnato tutte le vicende italiane fino ad oggi ed è stata ripresa da molti letterati ed autori; Giosuè Carducci dedicò ad essa questi versi con cui vi auguriamo buona Festa della Repubblica:
“E tu ridevi, stella di Venere,
stella d’Italia, stella di Cesare:
non mai primavera più sacra
d’animi italici illuminasti”