Quante volte mi pongo questa domanda e quanto ci rifletto.
Non ho mai voluto sfiorare questo argomento semplicemente perché non mi sento all’altezza per ovvi motivi da poter dire qualcosa.
L’unica cosa che mi sento di dire è che non ho idea di ciò che mi riserva il futuro, la maternità è una cosa delicata per tutte le future mamme.
Indipendente dal fatto che una persona sia affetta da una patologia come la mia che purtroppo non mi potrà più permettere di diventare mamma, infatti questa cosa mi fa letteralmente soffrire.
Mi tornano in mente le parole di un’infermiera in una notte difficile per la mia compagna di stanza quando ero ricoverata un anno fa a San Giovanni Rotondo: “Non avete idea di quante cose in una frazione di millisecondo devono funzionare per poter avere una gravidanza… non viene chiamato miracolo per niente”. Le parole di quella infermiera mi hanno colpita nel profondo.
Al giorno d’oggi si tende a pensare e a dare tutto per scontato ma la realtà è ben diversa.
Avere una patologia come la mia magari può privare la maternità, ma ciò non vuol dire che non si possa essere madri in un modo.
A volte si deve essere maturi da dover accettare la modifica dei propri piani.
È ormai che un anno che convivo con questa malattia e ci sono alcuni lati che ho imparato ad accettare per così dire e altri meno.
In questo anno sono riuscita a capire che non sono fatta di ferro e che il mio corpo non funziona e non funzionerà mai come quello di una persona normale.
Per non stare peggio e tirare troppo la corda devo accettare il fatto di dover a volte modificare i miei piani.
Non è facile perché vorresti portare a termine dei progetti pianificati per la giornata, vorresti andare a quel caffè con la tua amica, ti piacerebbe finire quella stanza che da giorni hai iniziato a pulire. Non è facile accettare che a 26 anni sei schiava del tuo corpo, ma non puoi passare la vita in lotta contro te stessa.
Quindi va bene così per oggi, domani e tutte le volte che ne avrò bisogno modificherò i miei piani, perché è così che deve essere.
Voi riuscite ad accettare di rinviare? O di non poter fare una cosa? Che cosa non sopportate proprio?