Partendo ovviamente con l’augurarvi un felice anno nuovo premetto col dire che oggi sarebbe dovuto uscire il continuo della classifica a tema Marvel ma poi, la sera di Natale ha cambiato i miei piani. Questo articolo nasce infatti da una conversazione che, forse condizionata da un mix notevole di sazietà e “pre-abbiocco”, mi sono ritrovato a fare con dei miei compari alle prese anche loro con la medesima situazione di ingordigia. Signore e signori, oggi parliamo della magia del Natale ma con la stessa armonia con cui Tarantino si interfaccia con i film supereroistici.
Dolce Natale lo chiamavano fino al 2021, adesso invece della calda atmosfera di cui abbiamo tutti memoria sembra sia rimasto solo il caldo. O meglio, il piacere di condividere i festeggiamenti mentre ci si ritrova tutti assieme con la propria famiglia è rimasto, ma, e vorrei che fosse un parere soggettivo ma qualcosa mi suggerisce di no, qualcosa inevitabilmente è cambiato. La magia è scomparsa e si è tramutata si in felicità, ma più per l’occasione di rivedere il nucleo affettivo riunito che per abbracciare quella indistinguibile atmosfera che mai come quest’anno è risultata assente all’appello.
Analizziamo per bene i vari punti che potrebbero tristemente aver portato a questa situazione:
- La più banale ma anche fattuale delle risposte: stiamo crescendo e questo non lo possiamo evitare (almeno nella vita reale, nel film “ritorno al futuro” noi degli anni 2000 oltre alle macchine volanti chissà che non disponiamo anche di elisir di lunga vita). E non è colpa nostra se magari da piccoli abbiamo idealizzato la festa perchè l’animo del fanciullino (di cui parlai quasi un anno) ci portava affettuosamente a vedere tutto bello, cosa che in effetti era vera. E adesso che abbiamo uno sguardo più maturo è come se il mondo ci cadesse addosso perchè com’è ovvio che sia non possiamo ricreare quella febbricitante attesa di Babbo Natale con i suoi mille bellissimi regali, con l’iconico “Canto di Natale” in tv, con quella vacanza con la v maiuscola.
- A proposito di questo, sarà che come detto prima abbiamo uno sguardo maggiormente adulto perciò vediamo con più facilità gli aspetti no della vita, sarà che ci sono realmente più problemi di prima ma il concetto di riposo rischia di venire decisamente meno in un contesto di pandemia mai doma, di una possibile guerra e di una situazione economica non alle stelle. Natale ha sempre rappresentato gioia e leggerezza in uno stacco dai problemi che venivano messi dolcemente in stand-by grazie alla sempre piacevole frase “ci si pensa l’anno prossimo” che non era sintomo di superficialità bensì di riposo. Ma adesso le cose che impensieriscono sono molte e le persone si trovano a far scontrare desiderio (che come diretta conseguenza sta diventando necessità) con realtà esterna che impedisce questo senso di leggerezza
Questo articolo per forza di cose non ha un lieto fine ma vi lascia un quesito importante che sarà presto motivato: e voi, avete paura del buio?