Quante volte avete sentito la frase “è bravo ma non si applica”? Io ai tempi delle medie decisamente troppe ma ogni volta da bravo ragazzo svogliato mi facevo entrare le informazioni da un orecchio e le facevo uscire dall’altro. Ma, aldilà di parentesi giovanili, credo che come frase sia il modo migliore per inquadrare l’argomento di cui parlerò oggi, nel mio 20esimo appuntamento culturale (come passa il tempo!) con voi.
Chi legge i miei articoli, oltre ad avere sicuramente buon gusto, sa che oltre ad essere un egocentrico di prima categoria sono soprattutto un fedele appassionato del mondo Marvel. Ed è esattamente questo quello che penso dei Marvel Cinematic Universe, o almeno dell’ultima tendenza adottata nella fase 4, da poco conclusa. Sono bravi ma non si applicano. O meglio. Si applicano ma sempre più spesso per fare il compitino del film o soprattutto(sarò spietato qui) serie piacevoli da vedere in certi casi, o addirittura in altri casi serie che inspiegabilmente ad un certo punto della storia arrivano a venir meno nella coerenza narrativa o comunque nella qualità visiva(la questione CGI, ovvero gli effetti visivi creati dal software, è stata molto delicata, ma qui entreremmo in un contesto che non compete a ciò di cui si parla oggi).
è finito l’anno scolastico, la classe composta dai 17 alunni è pronta a ricevere le sentenze del tribunale della rivista solidale. Tiriamo le somme in questa classifica dallo scolaro peggiore al migliore. Chiarendo che si tratta di un parere puramente soggettivo, tiriamo le somme in questa classifica dallo scolaro peggiore al migliore.
17) A malincuore sono obbligato a mettere nell’ultima posizione “What if” che rappresenta quella che io considero una grossissima opportunità sprecata. Non è orripilante (nulla se devo ammetterlo lo è nella sua interezza, ma è anche vero che sono di parte e buono di natura), si lascia guardare ma ha troppi punti evitabili e decisamente troppi pochi episodi validi. L’idea dietro è forse la più accattivante, anche da questo la forte delusione personale. Piena di luci e ombre (con le seconde in netto vantaggio) la serie ha uno stile animato leggero ma una struttura fragile e a tratti contraddittoria, basti pensare che per gran parte troviamo episodi autoconclusivi che ad un certo punto decidono di intrecciarsi creando un finale poco lucido. Ottimo l’esperimento con doctor strange malvagio e graditissimo l’episodio degli zombies che attendo con ansia nella serie a loro dedicata. Il resto decisamente più dimenticabile. Si poteva fare così tanto con un minimo di immaginazione in più che fa quasi rabbia. Preghiamo per la seconda stagione…
16) L’idea di unire cultura occidentale a quella orientale era pure gradita ma sin dalla prima visione questo film mi ha detto decisamente poco e per quanto mi sforzassi la trama piatta non mi ha aiutato nel giudizio. Punto per i combattimenti, forse tra i migliori della fase, ma oltre a quello faccio fatica a sottolineare delle cose che ho apprezzato. Forse uno dei prodotti in cui ho fatto più fatica a rimanere concentrato nonostante la sorpresa di vedere Wong e Abominio.
15)Lo ammetto: ho un problema con le serie marvel, cosa che non mi ha facilitato la classificazione considerando che tutte, per un verso o per un altro, mi hanno deluso. Falcon and the winter soldier ad esempio ha decisamente un problema con la scrittura, troppo soffice, mai fuori dal rischio minimo. in questo caso chi si accontenta NON gode, infatti dovessi definirla con una parola direi ok perchè mi risulta difficile dare un buon voto. Da una scrittura a tratti banale e mai del tutto coinvolgente a una coppia di personaggi fiacca, non sono affatto soddisfatto. Buone trovate come il cattivo John Walker, forse il lato più positivo con la sua figura intrigante (memorabile l’uccisione con lo scudo dell’ex Cap, prima di allora il massimo della violenza era un pugno in faccia) e dietro di lui una trovata narrativa azzeccata ovvero il contesto narrativo americano, visibilmente in opposizione a un volto di colore per sostituire Steve Rogers. Pochissime aspettative su Falcon che infatti ha brillato poco e che non suscita in me troppo interesse per il futuro.
14) Premesse sotto lo zero, inizio convincente, continuo buono, registi si danno all’alcool, finale in ripresa ma non più recuperabile. Così definirei Mrs Marvel fornendo anche l’immagine di una montagna russa, azzeccata per riflettere al meglio il percorso dalle stelle per raggiungere le stalle. Se prima c’era un problema di scrittura soft, adesso parliamo di un problema con il ritmo, troppo poco solido, quasi come se la sceneggiatura fosse stata scritta di fretta. Nessuno vedendo il trailer gli avrebbe dato un soldo, il primo episodio ha poco a poco conquistato il pubblico per poi deluderlo dopo tre episodi buoni. Tornassi indietro nel tempo direi al me del passato di non vedere il 4 e il 5 episodio che,con appunto la scelta del viaggio temporale mostra una narrativa totalmente svogliata che sul finale di serie si ricorda di dover essere professionale e prova a mettere uno scotch, non vedendo che il danno è irrecuperabile. Scelta del villain inutile con personaggi ai limiti dell’imbarazzante, a mani basse i peggiori dell intero universo. Peccato.
13) Black widow è l’esatta definizione di paura, una forte paura di rischiare e perciò un conseguente rifugio nella propria bolla. Partire con un personaggio la cui sorte è già nota non è definibile una genialata ma aldilà di questo prodotto assolutamente non brutto ma poco entusiasmante. Si trova perfettamente sulla medi senza un centesimo di meno nè in più. In questa posizione perchè nonostante sia il classico lavorino, è un lavorino coerente con sè stesso (che anche se dovrebbe essere scontata come caratteristica nella fase 4 non lo è). Buono il personaggio di Helena, anche se per uno strano motivo in un prodotto parla con un accento spiccato in russo e in un altro la parlantina scompare del tutto.
12) L’avrei potuto dire prima ma è giusto dargli una rilevanza di primo piano: complimenti sincerissimi a Oscar Isaac la cui performance assolutamente senza sbavature merita il primo posto nella fase 4. Se la serie avesse retto qualitativamente come le doti attoriali del protagonista staremmo parlando di un capolavoro ma nonostante non lo sia decisamente, credo che sia un prodotto a ampi tratti valido con una trama ben ingegnata che purtroppo però ad un certo punto perde visibilmente di lucidità sebbene a reggere sempre la struttura e evitare il collasso ci sia il personaggio arricchito da un gran bella caratterizzazione. Buono l’approccio al mondo egizio sebbene a metà sembra quasi che si cominci a non avere più le idee chiare che avevano garantito uno degli inizi migliori tra le serie. Seppur non ci sia mai un tracollo neanche narrativo è chiaro che l’espediente dell’ospedale sia stato scritto frettolosamente, cosa grave se parliamo del momento clou. Finale telefonato ma d’effetto con grande attesa per la seconda stagione, sperando in una scrittura più organizzata.