E rieccoci qui a parlare di Marvel, dopo non poche vicissitudini, prima fra tutte una ardua e stressante sfida anche chiamata sessione. Dove eravamo rimasti?
6) A prendersi la sesta posizione è proprio lui, l’amichevole Spiderman di quartiere, che con il suo film, o meglio film vista l’importanza ricevuta dai media, ha creato un vero e proprio burrone tra i fan Marvel. Persone che lo hanno reputato un capolavoro, persone che l hanno distrutto e poi chi alla prima visione è uscito con un opinione per poi cambiare idea a mente più lucida. Mai come stavolta un film è riuscito a dividere il pubblico ma c’è da dire che non esistono solo dubbi attorno a questo lungometraggio: difatti la risonanza di Spiderman No way home ha toccato cifre altissime.
È il caso di riportare in vita la frase parodicizzata “e se l’attesa del piacere fosse essa stessa il piacere” per rimembrare quel che è stato il pre. Usciva un’immagine forse proveniente dal dietro le quinte? Rispondeva YouTube con 50 video dedicati e altrettante teorie. Un attore starnutiva? Usciva il minuto dopo la notizia.
Il fermento, a tratti insostenibile, ha portato a un entusiasmo generale alle stelle, fattore che alla lunga ha determinato la stessa delusione di chi uscito dalla sala non si è trovato il cult desiderato. Pro: il lato emotivo devastante che per i fan è stato il momento probabilmente più alto dell’intera storia del brand. Contro: una struttura narrativa che purtroppo fa acqua da tante parti e nonostante qualche trovata interessante a una neanche troppa attenta seconda visione rivela tanti buchi di trama quante forzature anche spinte dal fan service che vede qui il suo picco. Impossibile comunque ignorare un livello di emozione così importante e mettere questo film in posizioni basse.
5) Dovessi definire Eternals in una sola parola userei “scommessa”. Dovessi usare un aggettivo direi “coraggioso”. Dovessi riassumere la recensione direi che stiamo parlando di un film che per quanto a molti non sia piaciuto si può ritenere un progetto solidissimo da parte di Marvel che stupisce proponendo un lavoro diverso con personaggi del tutto nuovi e un “mood” serio in modo inedito. La trama decide di non strafare e si mostra molto consapevole dei propri mezzi. Le ambientazioni sono registicamente bellissime e tutto suggerisce un aria solenne. Personalmente non da podio ma non nego che se lo sarebbe meritato anche solo per il suo arrivo che per quanto disdegnato ha portato tanta aria fresca nel panorama supereroistico.
4)Se Eternals era una scommessa qui parliamo di un vero e proprio esperimento, la formula Special. La novità, che spero continui, viene introdotta da Lycantropus, personaggio datato in versione cartaceo che non era stato mai neanche menzionato, appartenendo a un sottomondo, quello del soprannaturale e delle creature, esplorato in modo sempre molto timido. Qui vediamo una Marvel finalmente in forma in un orizzonte in cui riesce a esprimersi benissimo, quello dei 40 minuti, tempo perfetto per approfondire un personaggio che nel contesto seriale da 6 episodi rischierebbe di non esaltare. Lo stile è anch’esso pieno di novità, presentandosi dal primo al penultimo secondo in bianco e nero, colori che catturano perfettamente l atmosfera lugubre del tutto e permettono inoltre di osare con la violenza, di tradizione molto contenuta nelle retrovie dei supereroi. La durata scorrevole e molto godibile sfiora il podio di un millimetro ma, qui entriamo più che altro nei gusti nel sottoscritto a cui non è mai scattato il colpo di fulmine nei confronti delle atmosfere soprannaturali.