Per la fragilità non c’è spazio

“Abbi cura di lui” è la raccomandazione del buon samaritano nella famosa parabola. È anche lo spunto che Papa Francesco ha usato per il tradizionale messaggio per la Giornata mondiale del malato.

La compassione è lo specchio della nostra anima. La compassione ci fa fare il primo passo verso gli altri. La compassione è un sentimento nobile che dobbiamo custodire per rimanere umani. Lo stesso fece Gesù verso la moltitudine che lo seguiva e non aveva da mangiare. Verso gli ammalati, gli infermi. Verso chi aveva un cuore ferito. In questi giorni ho fatto l’esperienza di vivere in ospedale per una situazione familiare.

Ho visto la compassione, la cura e la vicinanza di chi è chiamato per lavoro a svolgere le mansioni, ma dal loro lavoro traspare la vicinanza per una fragilità che a stenti proviamo a manifestare. Siamo fragili. Tutti. E tutti abbiamo bisogno del balsamo della salvezza. Di essere cosparsi della sua misericordia e di essere unti dall’olio della speranza. Una società che non dà spazio alle nostre fragilità è una società cieca. Perché non si accorge di chi ha veramente bisogno. “Camminare insieme, dice Papa Francesco, è l’esperienza della fragilità e della malattia secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza”. Tendiamo a non farci vedere fragili, come se la fragilità fosse una sciagura.

Ci nascondiamo. Eppure “l’esperienza dello smarrimento, della malattia e della debolezza fanno naturalmente parte del nostro cammino: non ci escludono dal popolo di Dio, anzi, ci portano al centro dell’attenzione del Signore, che è Padre e non vuole perdere per strada nemmeno uno dei suoi figli. Si tratta dunque di imparare da Lui, per essere davvero una comunità che cammina insieme, capace di non lasciarsi contagiare dalla cultura dello scarto”. Impariamo dalla nostra debolezza per andare incontro all’altro.

Solo se siamo capaci di riconoscerci fragili avremo occhi attenti nel nostro cammino al bisogno che ci viene incontro. Solo se daremo visibilità alla fragilità sapremo costruire una società al passo di tutti. In questa giornata pregando per tutti gli ammalati preghiamo per noi stessi, bisognosi della compassione di Dio.

“Tutti siamo fragili e vulnerabili; tutti abbiamo bisogno di quell’attenzione compassionevole che sa fermarsi, avvicinarsi, curare e sollevare”.