Ciao a tutti, come state? Spero bene, ora è tanto che non vi scrivo, ecco perché oggi a mente fresca ho deciso di buttare giù due righe per dirvi il mio stato di felicità. Per voi che cosa è la felicità?
Per me la felicità è un po’ come una scatola di fate alla fine dell’arcobaleno: ci sono persone che passano la vita a sperare di trovarla per poi accorgersi, ormai troppo tardi, che la vita è passata, io invece sono sempre stata felice e ora non potete immaginare il mio cuore come sia felice.
Per ognuno di noi la felicità ha un aspetto diverso, nessuno potrà dirci con assoluta certezza cosa sia per noi la vera felicità e, persino noi stessi, nelle diverse fasi della nostra vita cambiamo idea su cosa ci farebbe davvero felici.
Sin da piccola ho sempre pensato che la felicità fosse un gioco: l’abbraccio di un genitore, le vacanze al mare. Da adolescente diventa il primo amore, le prime prove, le prime conquiste e intanto già immaginavo che da grande sarei stata grata per quando un bel lavoro, una famiglia, la possibilità di viaggiare.
Per me la felicità è stata ritornare a camminare piano piano e uscire da quel tunnel buio e scuro. La vera felicità è essere qui viva.
A volte con i progetti rischiamo di perdere il lume della ragione e magari ci si aspetta il domani perfetto e ci lasciamo sfuggire un oggi magari bellissimo fatto di emozione, ma sopratutto di presenze e degno di ogni attenzione. Dovete essere felici e ringraziare ogni giorno per il dono della vita.
Molto spesso si pensa che nelle cose materiali si possa trovare la soluzione ad ogni malessere, tant’è che io ero la prima a chiedere un bracciale una sciarpa e altro, forse dimenticando che una bella giornata in compagnia di persone sarebbe stato molto più bello. Questi mesi per me sono stati speciali e pieni di emozioni perché a San Giovanni Rotondo, al Centro di Spiritualità Padre Pio ogni volta che vado via lascio sempre un pezzo del mio cuore. Presso il “Centro” ho conosciuto persone bellissime e speciali, che mi hanno stravolto completamente la vita. Oggi se sono qui lo devo anche a loro che mi hanno dato la forza sempre di lottare e sorridere.
lo credo che ognuno di noi sappia che ciò che gli fa battere il cuore non è un oggetto, ma una sensazione, un incontro, una persona, una soddisfazione, un’occasione speciale. Per me ciò che fa battere il mio cuore è l’essere ancora qui a parlarvi e a dirvi che nonostante le difficoltà ce l’ho quasi fatta, grazie al supporto del mio adorato marito.
Ricordatevi che tutto è relativo e che ogni istante ha un piccolo aspetto positivo o almeno che tutto il bene non si trova in un domani sempre troppo lontano.