“Il vento sta cambiando” recitava un meme andato virale tempo fa nel magico mondo del web. E,volgendo il discorso a termini più seri ma soprattutto non approfondendo la descrizione del meme(di natura sicuramente divertente ma anche volgare) quante volte abbiamo sentito questa frase?
Quante volte abbiamo annusato aria di cambiamento per poi ritrovarci con visibile delusione nella stessa situazione? Quante volte abbiamo deliberatamente evitato di porre il nostro paese in un confronto diretto con i cugini europei(che a livello estetico, sarò di parte, vince senza sforzo ma a livello di organizzazione per onestà intellettuale bisogna dire che non spicca di certo)?
Ma non voglio attraversare questa narrazione polemica che porterebbe solo ulteriore malumore. Difatti,anche guardando al famoso prato del vicino,è oggettivamente un momento storico così delicato e tutti noi avevamo proiettato,chi più chi meno,un futuro più luminoso. Certo,non ai livelli della previsione presente in “Ritorno al futuro 2″(film di cui sono innamorato) che vedeva il mondo alle prese con macchine volanti e scarpe che si allacciano da sole,scenario non esattamente corrispondente alla realtà,ma comunque uh altro tipo di futuro,sicuramente con meno preoccupazioni.
Ma non siamo qui per rovinarci l’umore, bensì per scorgere una luce alla fine di questo benedetto tunnel. Perché la luce,nonostante in molti abbiano perso la speranza, esiste ed è più vicina di quanto pensiamo. Però per cambiare dobbiamo prima cambiare psicologicamente,e nel prossimo episodio capirete meglio cosa intendo.