San Marco in Lamis, il ritorno delle Fracchie. Il sindaco ai nostri microfoni: “Questo evento rappresenta la storia, la cultura e l’identità del nostro popolo”.

Dopo due anni di stop torna la processione delle Fracchie. Le grandi torce sono pronte ad illuminare la città di San Marco in Lamis e il cammino della Madonna in cerca del figlio morto. In città tutto è pronto e sale l’attesa. È stato presentato il piano per la sicurezza con uomini e mezzi pronti a vigilare sulle circa settemila persone che riempiranno le strade del paese garganico. Nei pressi del campo sportivo e della frazione di Borgo Celano sono stati allestiti i parcheggi. 

Per i maggiori dettagli, La rivista solidale ha intervistato il sindaco della città dott. Michele Merla

La ringrazio per aver accettato questa intervista. Per rompere il ghiaccio Le porgo la seguente domanda: quella delle Fracchie è una tradizione che si trasmette di generazione in generazione, dico bene? 

“Sono quattro secoli che questa tradizione si trasmette di generazione in generazione e rappresenta la storia, la cultura e l’identità del nostro popolo. Questo è un po’ il senso delle Fracchie”. 

Dopo due anni ritroviamo questa processione. Può essere considerato un ritorno alla normalità?

“È una ripartenza. Noi vogliamo riprendere a vivere le nostre tradizioni. Le fracchie non sono un pretesto, ma un modo per ripartire. Per l’evento abbiamo organizzato un piano della sicurezza, con la consapevolezza che c’è ancora il virus che circola e con tutte le precauzioni possibili.”

Come si sta preparando la comunità di San Marco in Lamis per questo evento? 

“In questi giorni c’è una città euforica. Questo è dovuto soprattutto a quello che le Fracchie rappresentano, non solo dal punto di vista storico ma soprattutto per il fatto di poter ripartire. Finalmente si rivedono le tradizioni che appartenevano all’epoca pre Covid”. 

Quali strade saranno interessate dal passaggio delle Fracchie? Quest’anno c’è una leggera novità, avete ridotto il numero.

“Si parte dalla chiesa della Maria SS Addolorata, poi si prosegue per Via della Repubblica, Piazza Europa e si arriva presso la Collegiata che è la chiesa matrice della nostra città. Abbiamo cercato di limitarle ancora per il problema del virus, scegliendo il minimo del regolamento per poter svolgere la processione in sicurezza. Quelle autorizzate sono otto grandi, (circa 12 metri di lunghezza), otto medie (10 metri di lunghezza) e poi ci sono quelle che affidiamo alle associazioni, alle scuole e altri gruppi e sono sei. In tutto dovrebbero essere ventidue”. 

Quante persone sono attese in città? 

“Circa settemila. Abbiamo presentato il piano della sicurezza che è stato accettato sia dalla Questura di Foggia che dalla Prefettura. Per l’evento abbiamo gli uomini, i volontari e i mezzi capaci di sostenere questo afflusso di persone. Utilizzeremo anche altri luoghi, come il parcheggio dei dinosauri situato presso Borgo Celano, dove ci saranno dei camper, il parcheggio che abbiamo costruito presso il campo sportivo, dotato di una multifunzionalità e con una capienza di circa quattrocento posti. Ci siamo attrezzati per poter ricevere i numerosi turisti in sicurezza”. 

Nella Biblioteca è stata allestita una mostra su due pilastri della letteratura sammarchese e mondiale: Joseph Tusiani e Pasquale Soccio. Una breve riflessione su queste due figure.

“Sono due autori importanti non solo a livello locale. Siccome il rito delle Fracchie è entrato nel circuito regionale dei “Riti del Fuoco”, stiamo cercando di alzare il livello anche per l’organizzazione degli eventi collegati a questa iniziativa. Giovedì santo, in piazza, ci sarà Violante Placido, nota attrice italiana che leggerà alcuni brani legati alle Fracchie e al culto della madonna Addolorata. Stiamo cercando di fare anche degli eventi collaterali per allargare le manifestazioni legate alla Settimana Santa”.