Più che armati, amati

Oggi, dopo un periodo di restauro, è stato riconsegnato alla città il bel monumento ai caduti.

L’occasione ci porta a ricordare i tanti giovani che hanno sacrificato la propria vita per la patria. Ricordando i nostri giovani, ricordiamo tutte le vittime di ogni guerra che sono morte per la violenza e per il sopruso. Il monumento dei caduti posto al centro della città, in un luogo solitamente frequentato da ragazzi, giovani e famiglie, ci rimanda che ogni guerra è un inutile strage, come ebbe a dire Benedetto XV nel 1917.

La pace va costruita e alimentata. Ci sono stati tanti profeti della non violenza dei nostri giorni che hanno cambiato il mondo con l’arte della pace: Martin Luter King, Gandhi, Madre Teresa, fra Roger e tantissimi altri che hanno testimoniato che è meglio amare che armare. Certo c’è il diritto alla difesa, ma questo non deve distogliere lo sguardo a proseguire sempre sulla strada della pace e del dialogo.

Nulla è perduto con la pace, tutto può essere perduto con la guerra. È il monito di Pio XII all’inizio del secondo conflitto mondiale. È il monito, che in questo periodo di guerra, dobbiamo insegnare ai nostri giovani, che vanno amati e non armati.