Startfounders è il progetto ideato da Giulio, studente della facoltà di ingegneria presso l’università di Parma.
“Ho sempre avuto la voglia di essere protagonista del mio futuro e di quello del mondo che mi circonda, cercando di contribuire attivamente ad aiutare le persone realizzando qualcosa di utile che potesse migliorare una parte della loro vita. Questo mi ha portato a pensare continuamente ad idee e a cercare qualcuno con cui realizzarle”.
Il ragazzo ha già avuto alcune esperienze lavorative in diverse zone dell’Africa, come l’Etiopia e la Nigeria, territori in cui ha vissuto per cinque anni. “In Italia ci sono ragazzi che hanno il mio stesso desiderio, la mia stessa ambizione, la mia identica visione e che sostanzialmente hanno due strade davanti: la prima è avere la fortuna di trovare un socio che abbia competenze complementari per poter realizzare insieme l’idea, la seconda è l’esatto contrario della prima e porta al reprimere l’idea perché considerata irrealizzabile e di conseguenza rinunciare all’idea”.
“Il progetto nasce quindi per risolvere questo tipo di problema in un mercato che continua a crescere, i freelancer hanno colmato alcune lacune, noi cerchiamo di colmarne altre, nel mondo del lavoro e imprenditoriale si parla sempre e solo di soldi, ti convincono che ci vogliono i soldi per fare qualsiasi cosa ma non è così, ci vogliono prima le persone poi le idee e queste due cose non si possono comprare, noi ci vogliamo focalizzare proprio su questi due elementi cercando di creare una rete di persone che hanno degli obiettivi in comune”.
“Le persone che utilizzeranno l’app avranno modo di mettere nero su bianco la loro idea, magari quella che hanno sempre avuto nel cassetto, potranno inoltre trovare idee di altre persone e partecipare ai progetti in modo da imparare, fare esperienza e crescere e successivamente crearne uno proprio”. L’app, continua il futuro ingegnere, sarà pronta a breve e “permetterà di iniziare un rapporto, una collaborazione duratura su un progetto, per poi svilupparlo nella strada che il team ha stabilito. Più che sbocchi noi vogliamo creare opportunità”.
Il nome Startfounders, spiega Giulio, nasce proprio dallo scopo che molti ragazzi cercano: iniziare ad abbozzare un progetto. L’idea è quella di creare una squadra unita, con lo scopo di mettere in contatto persone con competenze complementari in modo da poter ideare insieme un progetto (imprenditoriale o non) che altrimenti sarebbe impossibile o difficile da realizzare da soli.
“Ho iniziato da solo, facendomi aiutare dove avevo necessità, durante lo sviluppo si è aggiunta una seconda persona, ma siamo sempre alla ricerca di nuove, abbiamo fissato un obiettivo e se dovessimo raggiungerlo vedremo come svilupparlo”.
“Penso inoltre che avendo già fatto delle esperienze di lavoro di una certa rilevanza con aziende di un certo livello, avere una piattaforma dove ragazzi come me si mettono alla prova e concretamente lavorino duro per realizzare un obiettivo sia un modo anche per le aziende di trovare talenti avendo prova del loro valore, toccando con mano il risultato del loro lavoro. Questa piattaforma offre la possibilità di fare quella esperienza che le aziende richiedono e che molti non posso avere essendo ancora giovani, mentre dal lato dei ragazzi gli offre opportunità che prima non avevano o non sapevano come sfruttare”.
Il blog di Rivista solidale vi terrà aggiornati sugli sviluppi del progetto attraverso articoli e approfondimenti, con lo scopo di porre il tema delle “startup emergenti” al centro della cultura e della società.