Sulle orme di Giovanni Falcone

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.  

Così diceva Giovanni Falcone tanti anni fa e queste parole insieme al suo martirio toccarono il cuore di un giovane venticinquenne, Filippo Barreca, all’epoca calciatore dilettantistico nel ruolo di portiere di una squadra siciliana.

Oggi è il Tenente Colonnello Filippo Barreca che il 23 maggio 1992, alla notizia della strage di Capaci, ha deciso di dare una svolta alla sua vita, quella di sposare l’Arma dei Carabinieri per seguire le orme del Giudice Falcone.

La sua storia l’ho sentita per caso un sabato mattina mentre facevo colazione. Era commosso il Tenente Colonnello Barreca, soprattutto nel ricordare il giorno in cui arrestò Giovanni Brusca, colui che schiacciò il tasto del telecomando facendo saltare in aria l’autostrada.

Il sacrificio di Giovanni Falcone come quello di Paolo Borsellino ha rappresentato un seme di speranza per tanti che dopo di loro e sul loro esempio hanno continuato a combattere la mafia.

Falcone e Borsellino. Quante volte abbiamo sentito parlare di questi due uomini! Due amici con la stessa passione per la giustizia e accomunati dallo stesso destino. La mafia li ha uccisi, ma la loro voce oggi è più forte di prima.

Le loro idee continuano a camminare con le gambe di altri uomini: il Tenente Colonnello Filippo Barreca, il Procuratore Capo di Reggio Calabria Nicola Gratteri, finito sotto protezione per le continue minacce, Capitan Ultimo, l’uomo che catturò Toto Riina, per non dimenticare don Pino Puglisi.

Il 23 maggio 2022 sarà il trentesimo anniversario della Strage di Capaci. Le parole di Falcone devono continuare ad essere un seme per tutti i giovani di oggi perché anche al tempo della pandemia la legalità vince sulla mafia.