Articolo di Alberto Mangano
Torna la Supercoppa a San Michele, torneo di calcio che forse mancava da troppi anni e che appassionava i foggiani nelle calde sere d’estate.
Torna per volontà di Salvatore Vacca che ha voluto fortemente, a distanza di anni, che si rimaterializzasse questo simbolo di quello che a Foggia viene considerato il “calcio minore“, quello che però è stato il trampolino di lancio per tanti ragazzi che sognavano di calcare il prato del calcio che conta.
Numerosa la gente che ha seguito il torneo sino alla finale che si è disputata giorno 4 luglio e che ha visto la “Maizzi” e il “Sacro Cuore” contendersi la prestigiosa coppa.
Questa è una rinascita che parte da un sorriso che si è spento solo un mese fa, quello contagioso e solare di Pietro Tusiano, calciatore scomparso, a cui tutti hanno voluto intitolare il torneo a partire proprio da quest’anno.
Pietro era un ragazzo di 27 anni che ha vissuto la sua vita intorno al pianeta pallone da quando probabilmente era ancora in fasce. Il Signore gli aveva donato il talento, le capacità e lui le ha saputo coltivare sino a quando lo stesso Signore ha pensato per lui di farlo giocare nelle immense distese del Paradiso. E lui, con il suo splendido sorriso, quello che non lo ha abbandonato nemmeno su un letto di ospedale, ha accettato con serenità questo invito, come sa fare un adulto, una persona matura a dispetto della sua tenera età.
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