Un anno di noi

+1, quante volte l’avete visto nelle vostre passeggiate quotidiane sui social? e quante volte il numero aveva un significato amoroso? Tutte immagino.

Oggi sono qui per festeggiare il mio +1 con voi in quanto esattamente un anno fa ho cominciato questo percorso di scrittura che si è rivelato bellissimo e fondamentale per la mia persona. Non voglio partire con le solite cose che si dicono, esse arriveranno perché sono un tenero(seppur non lo dia troppo a vedere a volte) ma voglio cominciare riportando la memoria a quello che ad oggi mi sembra un gradino lontano. Correva febbraio del 2022 e diciamocelo,non sapevo dove sbattere la testa,a livello scrittura mi dilettavo nello scrivere messaggi su whatsapp ai miei amici e cominciavo a essere onesto a dubitare del percorso universitario intrapreso. Giornalista? Ma io non mi ci vedo, ma non sarei bravo e bla bla. In queo giorni il direttore era alle prese con il suo nuovo progetto che dopo 4 mesi stava compiendo i primi passi. Era la rivista solidale e non pensavo minimamente che le nostre strade si sarebbero intrecciate. Guardavo il sito nascituro con la curiosità di chi vede un fiore per la prima volta ma non capisce con cosa si sta rapportando. Infatti il mondo di cui fortunatamente faccio parte allora veniva concepito dal sottoscritto, erroneamente, come facente parte di qualcosa lontano dalla mia sfera.

Un giorno, mosso da puro istinto, mi mostrai lievemente interessato e durante una lezione universitaria (classico caso da “non fatelo a casa!”, a lezione si segue) rivolsi qualche domanda ad Antonio che da quel timido frangente fu capace di accendere (con intelligenza, difatti il mio interessamento era volutamente contenuto) la fiamma della mia curiosità e dopo aver fatto passare qualche giorno in cui il discorso sembrava sopito riprese le redini del gioco e mi fece la fatidica domanda che cambiò tutto. Forse nate da un pò di pena nei miei confronti o forse perché il direttore aveva visto in me una mente vulcanica e umile, dalla sua bocca uscirono le seguenti parole: “comunque se vuoi scrivere qualcosa per la rivista a me fa piacere ” che riflette al massimo la disponibilità della persona con cui sono felice di lavorare da ormai un anno (seppur non si possa questo definire un lavoro).

Non dimenticherò mai quando letto il mio nome e cognome tra gli autori,mi sono emozionato per una cosa per altri banale ma per me fonte di enorme soddisfazione. Andai a letto sereno e fiero quel giorno,con emozione e convinzione che in ogni caso sarebbe stata un’esperienza formativa. Così è stato.

Perché quando prima ho detto che questa rivista ha cambiato tutto era vero, grazie a questo appuntamento settimanale (che è saltato più volte ma non ha mai perso colpi o importanza) ho capito cosa fare da grande.

Voglio viaggiare. Voglio scrivere. E voglio fare entrambe le cose contemporaneamente.

Grazie a tutti. Vi voglio bene, vi abbraccio uno ad uno e mi auguro di festeggiare due anni. Al prossimo articolo che a dire la verità non so di cosa tratterà, era da un mese che avevo una scheda precisa di argomenti di cui parlare. Ma so che sto facendo la cosa giusta e ho tutta l intenzione di continuare.

Termino con un’informazione di servizio: a fine mese uscirà un’intervista a un ospite speciale, nonché io stesso. Perdonate l’ego,spero che dopo 27,anzi 28,articoli abbiate capito come sono fatto.

Un abbraccio belli, +1 per noi.