Il cammino dell’umanità s’incrocia con il cammino della croce. Un cammino che è fatto di cadute, di salite, di incontri, di tradimenti, d’amore, di riscatto.
È il cammino di Cristo che prende su di sé la croce e la rende redenzione per tutta l’umanità. Con il gruppo Laudato Sì di San Giovanni Rotondo, il cammino della croce ha riecheggiato a tre voci: la Parola, l’enciclica Laudato Sì, le testimonianze degli ucraini ospitati nella nostra terra. Anche il tempo ha clemenza per questi giovani. Il vento gelido fa posto a una leggera brezza. L’oscurità aiuta all’ascolto. Si sente il respiro della natura. Gli alberi, gli uccelli, partecipano a modo loro alla Via Crucis.
La Parola da senso alle voci della sofferenza. I volti rigati dal dolore delle donne di Gerusalemme, si intreccia con le lacrime delle mamme ucraine che abbandonano case e affetti per salvare i propri figli. Di questo dolore si è fatto interprete Padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. Al termine della Via Crucis ha voluto sottolineare alcuni aspetti importanti. La via della croce non termina in un sepolcro, ma si apre alla luce della risurrezione.
Oggi, come ieri siamo chiamati a gesti semplici e rivoluzionari per sollevare le sorti di un mondo che pensa soltanto alle armi. Bisogna salire il monte, dopo la salita, le nostre salite, inebriarci nella luce di Cristo Salvatore del mondo.